3 CONSIGLI PER UNA COMPOSIZIONE PERFETTA
Andreas Feininger si può definire un grande fotografo americano. Attivo principalmente tra gli anni ’50 e gli anni ’70, è stato per molti anni fotografo per la rivista Life, e le sue immagini sono tutt’ora esposte al MOMA di New York.
Tuttavia, ancor più che come fotografo, Feininger è diventato famoso come scrittore di manuali di fotografia. Ha scritto decine di libri di tecnica e composizione fotografica che sono stati un punto di riferimento per almeno due generazioni di fotografi.
Qualche tempo fa, mi è capitato di riprendere in mano il suo manuale di composizione “Principles of composition” e mi sono imbattuto nei suoi “sconsigli”, non ho resistito alla tentazione di passargli la parola.
Feininger era decisamente scettico rispetto all’idea che si possano definire delle “regole” di composizione fotografica ben precise. Parlando della natura della composizione fotografica, cito testualmente, dice (tradotto liberamente dall’inglese):
– Per come la vedo io, in fotografia, anche le poche regole di composizione che possiamo considerare generalmente condivisibili non sono altro che suggerimenti. Il fotografo può ripassarle come una check-list, per poi decidere di seguirle o scartarle di volta in volta, a sua discrezione. Si possono trovare eccezioni valide anche alle regole più ferree, e spesso è proprio non seguendo le regole che si riesce ad ottenere un’immagine davvero memorabile. Sempre che il fotografo sappia cosa sta facendo. –
E poi ancora:
– Nella mia esperienza di insegnamento ho sperimentato che spesso un approccio negativo è più efficace di uno positivo. Voglio dire che a volte è più facile definire cosa qualcosa non è, piuttosto che stabilire cosa è; ed è più facile talvolta dire cosa bisogna evitare, piuttosto che cosa è meglio fare. –
Feininger arriva a identificare 3 principi compositivi che lui sostiene essere i soli a cui non ha mai trovato eccezioni.
E guarda caso, sono tutti dei don’t, cose da evitare:
Do not N°1
Evitare che piccole aree molto chiare o bianche, parte del soggetto o dello sfondo, vadano a toccare i bordi dell’immagine, producendo l’impressione che i margini della fotografia siano stati rosicchiati. L’effetto sgradevole sarà tanto più marcato quanto più saranno scure le aree che circondano quelle chiare sul bordo. Se capita, sarà necessario ritagliare le aree incriminate, o in alternativa scurirle in post-produzione.
Do not N°2
Le forme arrotondate e le linee curve che si avvicinano ai bordi della fotografia non dovrebbero mai toccare il margine dell’immagine. Una ragionevole quantità di spazio vuoto dovrebbe separare la curvatura dal bordo; in alternativa, la curva dovrebbe essere evidentemente “tagliata” dal bordo della foto, in altre parole una porzione abbondante della curvatura dovrebbe essere lasciata fuori dall’immagine.
Do not N°3
Le diagonali che attraversano la fotografia dirigendosi verso un angolo dell’immagine non dovrebbero mai arrivare a “tagliare” l’angolo in due. Al contrario, ogni diagonale dovrebbe cadere più o meno lontano dall’angolo della fotografia, ma sempre sul lato verticale o su quello orizzontale dell’immagine, mai esattamente sullo spigolo (!?!).
Ed è proprio questo che li rende così universali e facilmente applicabili.
Ovviamente anche questi suggerimenti, come tutte le altre “regole”, sono in parte arbitrari, e quindi sta a te valutare se li ritieni utili o meno.
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